Riso e vino
La gita parte da Soave, dove fanno il vino, dalla Pro loco di Soave. Senza
meta. In una stretta ottica per obbiettivi cominciate col primo: perdere un po' di tempo
per beccare la Pro loco aperta e farvi venire una buona idea. Meta per meta se avete
esagerato con la granularita' del dato sarete ormai al decimo obbiettivo. Semplificate,
aggregate, accorpate, consolidate. La buona idea non e' scritta sul materiale turistico a
distribuzione gratuita perche' non ce ne. Non c'e' una buona idea intendo perche' di
materiale turistico gratis ce ne a bizzeffe, tanto che meta' la getto subito nel primo
cestino dopo averla accartocciata e stockkata temporanemante sul fondo della macchina di
Mario. Facciamo che il secondo obbiettivo e' ormai quello di partire per l'Adige. Ma...
facciamo ancora che il primo obbiettivo e mezzo e' prendere un vellutatissimo gelato in
centro a Soave.
Dirigetevi quindi verso l'Adige e saltelliamo da un lato all'altro del fiume fino a
Legnago. Tagliate velocemente la corda da questa cittadina e andate a Mantova passando per
Gozzo e non Cagozzo.
La Pro loco di Mantova e' abbatsnaza generosa. Ma manca la guida dei ristoranti. Ma...
ma... ma... scopriamo che esiste La strada del riso. Come sapete il riso
lo conosco, e percorrere una 'strada del riso' al di la' del
Ticino e' un'emozione curiosa, come un emiliano alla scoperta delle croste di 'Parmizan' in
una birreria di Monaco.
L'obbiettivo e' trovare un ristorante e sulle guide ce ne parecchi e in parecchi paesi,
tutti sulla strada del riso. Il Gambero Rotto ci viene in aiuto e decreta: Castel d'Ario,
specialita' Risotto alla Pilota. Risotto buonissimo.
Cuocere il riso in acqua bollente per 6-8 minuti dopo che la bollitura ha ripreso, e poi
per 15-20 a fuoco spento avvolgendolo in stracci vari in modo da coibentarlo. Chiaramente
il dosaggio dell'acqua e' critico visto che non e' previsto che venga scolato: in peso il
rapporto riso/acqua deve essere maggiore di 1/2.
Ma cio' che conta e' il Pisto: lombo, sottospalla, pancetta di maiale sminuzzati al
coltello, aglio a piacere, burro, grana.
Ma non dimentichiamo il Pontel: braciola o costina di maiale.
E poi Lambrusco Mantovano.
Ma torniamo all'analisi turistico-paesaggistica. Sfoglio gli opuscoli e riconosco le
famigliari distese d'acqua, gli appezzamenti ben delimitati dei canali e dei fossi, i
filari di pioppi. Lungo la strada due cartelli si susseguono ripetendosi indicando l'uno
l'inizio della zona tipica del riso e l'altro della zona tipica del risotto alla pilota. In
pratica i cartelli mi stanno dicendo che sono in mezzo al riso.
Mi guardo a destra e sinistra. Nulla. Direi campi d'insalata, asparagi e altri cereali.
Magari riso 'a secco'... ma di risaie neanche a parlarne. Ma chi cazzo e' il pilota in
realta'? Il conduttore della Pila, la riseria.