Astare da Qui suggerisce una gita in Corsica col traghetto da Savona a Bastia. La traversata marina notturna e riflessioni notturne su come trascorrerla dormendo.
Traversata in traghetto
Basta bere poca birra che già ti senti strano. Non so cosa sia esattamente la tolda di una
nave, ma questo pavimento oscilla e vibra e le risonanze si mischiano agli
scricchiolii.
Sono sul ponte per certi versi principale, quello del ristorante e del market. Pensavo
fosse meno ospitale il traghetto. Qui è caldo e confortevole.
Certo i divanetti sono già occupati, ma le sedie hanno lo schienale inclinato e sono
imbottite. Riflettevo sul fatto che queste, abbiano il grande vantaggio sulla macchina di
quest'estate in Inghilterra, di permettermi di allungare le gambe a piacere senza problemi
di pedaliere o di dimensione del sedile. Ma si tratta di una riflessione afffrettata. Dormo
infatti accanto alla sedia sdraiato sul sacco a pelo sulla moquette.
Fuori c'è poco da vedere è tutto buio. Questo è deludente. Vedo solo la scia delle eliche o
del moto della nave in seno al mare.
La gente è giù in cabina o sparpagliata quassù. Ma mi aspettavo di più da una notte su
questo bastimento, tutto illuminato, che fende l'oscurità e isola la comunità dei suoi
passeggeri nel frastuono regolare dei motori e il dissolversi della spuma della scia.
L'unico pericolo in una notte sui ponti del traghetto è dormire sul lato della cambusa quando sul battello sono imbarcati due pullman di crucchi, oppure di fuori, sul lato investito dai gas di scarico della ciminiera, oppure in cabina dove il gabinetto non ha la ventola di circolazione dell'aria.